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Cestino contenente delle ciliegie

La cucina della regione Santacroce si basa sui piatti di tradizione campagnola. Il terreno poco fertile permetteva di coltivare soprattutto patate, cavoli, legumi e grano. La carne veniva consumata di rado, solo nei periodi di festa. Tuttavia, grazie l'ingegnosità e l’intraprendenza delle casalinghe santacrociane la cucina regionale è tutt’altro che noiosa!

Il vero simbolo della cucina di Santacroce è la zuppa zalewajka conosciuta in ogni angolo della regione. La sua versione classica si basa sul żur (una zuppa aspra di farina di segale) con patate, salsiccia o pancetta, a volte con l’aggiunta di funghi. Invece, la varietà di zalewajka più curiosa è quella servita dall’osteria Izba Dobrego Smaku presso l’Insediamento Medioevale a Huta Szklana, dove viene arricchita con l’uovo a occhio di bue.

Le patate, accanto alle semole, fagioli, cavolo e latte, sono considerate l’ingrediente base della cucina di Santacroce anche se in realtà sono arrivate nel menù regionale solo nel XIX secolo. Ma le cuoche e i cuochi locali non hanno di certo perso tempo, sfruttando le patate in qualsiasi modo immaginabile. Se ci imbattiamo nei nomi come gałki, goły, golorz, pyzy, pigoły o targańce significa che abbiamo a che fare  con piatti a base di patate grattugiate, lesse o cotte al forno. Zmiocarz sta per gateau di patate. Il tubero si utilizza anche come farcitura per pierogi o gnocconi. Decisamente da considerare sono anche le patate in versione dolce, ovvero i bomboloni fritti. Ma il vero re dei piatti a base di patate è il kugiel – il biglietto da visita della zona di Kielce (il capoluogo) – uno sformato con carne di tradizione ebraica. Il kugiel più famoso è quello di Czermno.

Foto di verdure miste, fra cui insalata, patate e pomodori

Altrettanto (o quasi) numerosi sono i piatti a base di diverse varietà di semole: orzo perlato, grano saraceno, miglio. Ci si preparano per esempio polpette, farciture per pierogi e gołąbki (involtini di foglie di cavolo, in foto).

Foto dei gołąbki

Il cavolo è molto popolare soprattutto nella zona di Kielce. Spesso e volentieri veniva abbinato alla cicerchia un’antica varietà di pisello, simile ai ceci che per anni è stata quasi dimenticata ma attualmente sta riconquistando la sua posizione sulle tavole della regione di Santacroce. Tra i piatti a base di cavolo troviamo per esempio la bidula (crauti cotti con piselli secchi e patate) o parzybroda (letteralmente “scottamento”) chłopska, pietanza di cavoli, patate e pancetta. Numerosi piatti si basano sulla presenze dei crauti, una “veste” di cavolo di grande significato non solo culinario ma anche sociale. Da queste parti, infatti, la preparazione dei crauti costituiva un’importante tradizione, un momento d’incontro che univa le comunità rurali.

Una lunga storia vantano i salumi di Wąchock, Radoszyce, Łosień e Kunowo. Tra i più popolari prodotti di origine animale troviamo anche dzionie rakowskie, un insaccato di guanciale e impasto a base di farina, uova e strutto. Una curiosità sono i prodotti di carne di bisonte americano da assaggiare a Kurozwęki.

Altri prodotti della regione di Santacroce che meritano attenzione sono le ciliegie di varietà nadwiślanka a marchio DOP, fragole buska faworytka, prugna szydłowska IGP e fagioli korczyńska IGP. Una specialità particolarmente interessante è la confettura di sorbo.

PERCORSI ENOGASTRONOMICI

Per assaporare al meglio le specialità culinarie della regione di Santacroce vi invitiamo a seguire l’apposito percorso gastronomico "La fucina dei sapori di Santacroce" (Świętokrzyska Kuźnia Smaków) che vi permetterà di scoprire le più gustose e genuine tradizioni regionali. Con i suoi 87 locali è uno dei più grandi percorsi di questo genere in Polonia.

Il miglior vino, invece, lo assaggerete nella zona della città di Sandomierz dove si snoda l’itinerario dedicato a questa bevanda. La vite veniva qui coltivata già nel XIII secolo e il vino si esportava in diversi paesi europei. L’itinerario proposto attraversa cinque vigneti. Tra di essi vi è il vigneto di San Giacomo, posto nei giardini domenicali di Sandomierz, fondato nel 1226 e ristrutturato nel 2012, che oggi costituisce un luogo d’incontro e di formazione di futuri viticoltori. La località di Faliszowice è specializzata invece nella produzione di frutta e piante ed offre servizi di consulenza per la coltivazione della vite e la produzione del vino, pur non dedicandosi direttamente alla vendita e alla degustazione dello stesso. Meritano una visita poi il vigneto della famiglia Płochocki e l’enoteca ad esso collegata in cui vengono organizzate varie degustazioni. Inoltre, è possibile affittare una stanza per godersi il paesaggio e prolungare il proprio soggiorno. L’itinerario procede per il vigneto di Sandomierz, ubicato nella Valle del fiume Opatówka. Qui si coltivano le tradizioni legate alla produzione e alla vendita di vini d’autore e si organizzano degustazioni combinate con visite ai vigneti e alle cantine; è inoltre possibile fermarsi per la notte grazie ai tre accoglienti appartamenti a disposizione degli ospiti. Il Nad Jarem, infine, è un vigneto a conduzione familiare e dal 2013 vende i propri vini con grande successo. I proprietari offrono una visita ai vigneti e alle cantine oltre che la degustazione e la vendita del vino di propria produzione e un delizioso aperitivo nel suggestivo pergolato posto presso il vigneto stesso.

Scopri la regione: Regione della Santacroce, il regno geologico della Polonia

Scorpi il capoluogo, Kielce: Kielce


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