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Chiesa di Sant'Anna

“Scenda il tuo Spirito e rinnovi la faccia della terra, questa Terra” - con queste parole pronunciate nella capitale della Repubblica Popolare di Polonia, il Papa risvegliò i polacchi dalla disperazione comunista.

Le parole caddero al termine dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II a Varsavia in Piazza della Vittoria il 2 giugno 1979, il primo giorno del primo Viaggio Apostolico in Polonia. Un milione di fedeli ascoltò il Papa dal vivo: gli abitanti di tutto il Paese, infatti, si ritrovarono davanti ai televisori.

È così che iniziarono i “nove giorni che hanno scosso il mondo”, come descrisse quel pellegrinaggio George Weigel nella monografia del Papa “Testimone della speranza”, ma soprattutto scossero la Polonia e i polacchi.

Questo lungo viaggio in Polonia (2-10 giugno 1979) è stato riconosciuto dai vaticanisti mondiali come un contributo alla creazione di Solidarność e l’impulso ai cambiamenti democratici nell’Europa centrale e orientale verso la caduta del comunismo.

A Palazzo Belweder, durante un incontro con Edward Gierek, il Primo Segretario del Partito Operaio Unificato Polacco, Giovanni Paolo II ”presentò una lista di condizioni per far capire alle autorità comuniste che se avessero voluto una pacifica convivenza con la Chiesa, avrebbero dovuto fare concessioni senza precedenti” - come scrivono Carl Bernstein e Marco Politi nella loro grande biografia “Sua Santità - Giovanni Paolo II e la storia sconosciuta dei nostri tempi". Fu una vera, ma pacifica rivoluzione.

Oggi la piazza prende il nome del maresciallo Józef Piłsudski e il posto dove era situato l’altare viene ricordato da una croce di granito. Sul pavimento è presente una targa con un’iscrizione. Il Papa lasciò anche un’iscrizione nel libro commemorativo della Tomba del Milite Ignoto: “Ad un Ignoto Soldato Polacco, Papa Giovanni Paolo II, figlio della nazione”.

Si tratta, senza dubbio, di uno dei luoghi papali “da non perdere” nella capitale “, nonostante la città non abbia un percorso ufficiale “sulle orme di Giovanni Paolo II”.

1. Sede del Parlamento - Giovanni Paolo II visitò, per la prima volta nella storia del papato, il Parlamento. Fu un evento senza precedenti. La visita avvenne l’11 giugno 1999, durante il Settimo Viaggio Apostolico in Patria. Il Papa avvisò di fare attenzione all’abuso di potere e alla corruzione, che “sono una minaccia per la democrazia

2. Palazzo del Belvedere, Palazzo Presidenziale e Castello Reale - Dove il Papa incontrò i rappresentanti delle autorità polacche

3. La Cattedrale di San Giovanni Battista - Nel 1975, il cardinale Karol Wojtyła consacrò nella cattedrale una targa per commemorare il primo ministro e attivista contadino dell’anteguerra Wincenty Witos. Da questo tempio iniziò il suo primo pellegrinaggio in Patria il 2 giugno 1979. Qui pregò sulla tomba del primate Stefan Wyszyński e, durante il secondo pellegrinaggio, il 16 giugno 1983, parlò con Madre Teresa di Calcutta. La visitò anche nel 1978 e nel 1999

4. Palazzo del Primate a Varsavia - Karol Wojtyła visitò più volte il palazzo come presidente della Conferenza Episcopale Polacca e successivamente durante i suoi pellegrinaggi in Polonia

5. Nunziatura Apostolica - Rappresentanza della Santa Sede, dove il Papa venne ospitato durante le tappe di Varsavia dei suoi pellegrinaggi in Polonia

6. Chiesa di Tutti i Santi - Qui il Papa inaugurò, con la Santa Messa, il II Congresso Eucaristico

7. Umschlagplatz - l’11 giugno del 1999, durante il suo settimo pellegrinaggio in Polonia, il Papa pregò presso il monumento per le vittime dell’Olocausto. In questa piazza i tedeschi radunarono gli ebrei del ghetto di Varsavia e li caricarono sui treni dalla rampa ferroviaria, oggi non più esistente, da dove poi furono condotti nei campi di sterminio (1942-43)

8. Monumento ai Caduti e assassinati in Oriente - L’11 giugno del 1999, durante il suo settimo pellegrinaggio in Polonia, il Papa pregò presso questo monumento. È uno dei monumenti più interessanti della capitale, realizzato da Maksymilian Biskupski. Mostra un carico di croci latine e ortodosse, oltre ad una matzeva ebraica e una lapide musulmana, poste su un carro di deportazione. Davanti ad una piattaforma, messa su un binario dei treni, vennero posate 41 traversine ferroviarie, sulle quali furono collocati i nomi dei campi di battaglia del settembre 1939 situati nella Polonia orientale e i nomi dei luoghi di deportazione dei polacchi nell’est

9. Monumento all’Armata Nazionale - Benedetto da Giovanni Paolo II l’11 giugno del 1999 durante il suo settimo pellegrinaggio in Polonia

10. Casa delle Suore Orsoline - Giovanni Paolo II la definì “il suo appartamento di Varsavia”. La stanza in cui ha soggiornato, oggi piena di ricordi, è aperta ai turisti.

11. Teatro Grande - Qui l’8 giugno del 1991, durante il quarto pellegrinaggio in Polonia, il Papa incontrò i rappresentanti del mondo della cultura

12. Chiesa Basiliana - il Papa visitò due volte questa chiesa

13. Chiesa di San Stanislao Kostka - Il 14 giugno del 1987, l’ultimo giorno del terzo pellegrinaggio in Polonia, il Papa visitò la tomba di Padre Jerzy Popiełuszko (ora benedetto), cappellano di “Solidarność” e soprattutto dei lavoratori di Acciaieria Varsavia, assassinato in circostanze sconosciute dai servizi segreti nell’ottobre del 1984.

  • Castello Reale di Varsavia
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  • Cattedrale di San Giovanni
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  • Chiesa di Tutti i Santi
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  • Città Vecchia di Varsavia
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  • Palazzo Presidenziale
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  • Parco Reale Lazienki Krolewskie
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  • Centro Storico di Varsavia
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